padre maranta

L’unica cosa che mi manca del pensionato delle suore è Padre Maranta.
Ho conosciuto Dante Maranta come psicologo, che si era messo a disposizione per chi alloggiava al pensionato delle suore.
Ho iniziato “tanto per”, per fare due chiacchiere quando ero al primo anno di Architettura.

L'Architetto Padre Dante Maranta

La prima volta gli avevo parlato del fatto che sentivo mio padre distante, e lui mi aveva detto che probabilmente portava un fardello che non voleva condividere con noi figli, e infatti poco dopo ci disse del suo grave malore.
In quel periodo, poter parlare con Maranta, psicologo e architetto, oltre che prete, mi dava conforto.
Era suo agio col mio non essere credente (diciamo che sono più in una situazione di agnosticismo), e non lo avrebbe sconvolto neanche una bestemmia. Penso che certi preti “coraggio” siano più interessati a mettere a proprio agio i giovani, che a respingerli proponendosi come autorità morale giudicante.
Con Maranta parlavamo di tutto. Mi aiutava a non farmi “film” sul fatto che Jacopo fosse interessato a me, ma su questa cosa in particolare aveva torto. Avrei tanta voglia di contattarlo per dirglielo, ma non solo per parlare di questo. Per dirgli che sto bene.
Mi raccontava di altri suoi clienti o persone che incontrava nella sua vita di prete, architetto e psicologo, ma anche di filosofo, poeta ed artista.
Mi faceva ridere, perché a volte erano persone con inibizioni e imbarazzi che lui, da prete e psicologo, ma anche da architetto e quindi esteta, non aveva. Persone tragicomiche impelagate nei loro casini.
Ogni tanto gli portavo dei sogni, che spesso avevano come personaggi i miei genitori o Jacopo. Era pronto a rasserenarmi e farmi sorridere, sdrammatizzare, farmi stare bene.
Diceva che in me c’era più “animus” che “anima” e aveva ragione. Ma non l’ha mai problematizzato, e poi in quegli anni io avevo solo due tematiche: Jacopo e la malattia di mio padre. Le incertezze se continuare a studiare a Milano, e se architettura era il percorso giusto.


Non era neanche “sconvolto” o sorpreso del fatto che il ragazzo che mi piaceva fosse anche oggetto dei miei desideri e fantasie, cose che ovviamente esistevano solo nella mia testa di giovane senza esperienze.
Nei nostri colloqui parlavamo di tante cose, anche riguardanti l’estetica, tutti quei comuni temi degli adolescenti sul piacersi o meno.
Andrei oltre, ma dovrei raccontarvi delle cose che, anche se raccontate in forma anonima, potrebbero essere lette proprio da chi lo conosceva. Erano delle cose che mi avevano molto divertito, perché era proprio nel far capire che siamo tutti umani, e in qualche modo “tragicomici”, che ci si sente meno soli.
Credo che Padre Maranta sia stata una “pillola di ottimismo” e strammatizzazione in un momento in cui avrei rischiato di farmi sommergere dall’ansia e dall’angoscia.
Spesso dimenticavo che fosse prete, ma questo dipende dal fatto che ho sempre conosciuto persone del clero che stavano “a disagio” in presenza dei giovani, a meno che questi giovani non “si contenessero” più di quanto un giovane potrebbe o dovrebbe fare.
E invece lui mi sorprendeva, tirando fuori argomenti, “rompendo” questo perbenismo che si ha spesso quando ci si relaziona alle persone anziane e/o di chiesa.
Vorrei contattarlo davvero, ma sul web sembra non esistere, a parte questo vecchio sito abbandonato (le mail tornano indietro). Spero stia bene. Mi piacerebbe dirgli quanto, i nostri relativamente pochi e sporadici incontri, mi hanno dato sollievo per quasi un anno. Vorrei dirgli che se le persone spirituali fossero tutte come lui non avrei posto un muro tra me e la spiritualità, ma questo non è un discorso che riguarda l’esistenza o meno di qualcosa di superiore, ma il circondarsi di persone sane, belle, positive, in questo percorso di ricerca.
Ovunque sia, Padre Maranta sta sicuramente facendo del bene a qualcuno.

padre maranta

L’Architetto Padre Dante Maranta

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