Il metallaro, metallari, metallari anni 80

il metallaro 1

scarpe metallaro

scarpe metallaro

DIVENTARE METALLARO E SEGUIRE LA FEDE

Essere metallaro al giorno d’oggi è molto difficile ma al tempo stesso molto gratificante.

Sono ormai lontani quei meravigliosi anni ’80, quando il metallaro e tutto l’ambiente metal era visto di buon occhio (con le dovute eccezioni) sia dalle persone che dai media (e anche dalle case discografiche).

Ora essere metallaro vuol dire essere emarginato e sembrare “diverso” ed essere considerato da tutti un satanista (che c’entra poi il metal con satana non lo scopriremo mai).

Ma il vero metallaro è immune ai richiami delle sirene della massificazione e va avanti per la sua strada seguendo sempre il suo credo.

Metallaro non si diventa…SI NASCE…E’ come un cromosoma (il cromosoma METAL) che se ne sta buono buono lì fino a quando qualcosa non lo desta dal suo sonno…

Quel “qualcosa” può essere una canzone sentita per radio o in TV (cosa molto poco probabile) oppure un amico che ti fa provare per curiosità una cassetta, e magari quella cassetta è The Number of the Beast che così tante anime ha salvato dal limbo della “Truzzaggine”!!!

Così pian piano la voglia di nuovo, di scoprire nuovi orizzonti diventa una vera e propria ossessione, una fame di sapere e una continua ricerca della vera essenza del metal (o della vita, tanto è lo stesso).

Questa affannosa ricerca del vero, del puro, distoglie il metallaro da ciò che per un truzzo-discotecaro-fighetto è fondamentale: l’APPARIRE.

I vestiti alla moda, il cellulare di ultima generazione, la discoteca e le feste sono per me solo un lontano ricordo (anche se di rado mi sono passate per la mente).

Via discorrendo, la linea che divide metallaro-resto del mondo si fa sempre più netta e spessa, così anche come la vostra intelligenza e la loro (ammesso che ce l’abbiano).

Non sempre questo è un male. Rimanere ai margini della “società civile” ti fa vedere le sue ipocrisie da lontano e dopo un po’ scopri che sei stato molto fortunato ad uscirne…

Con questo non voglio dire che il metallaro conduce una vita da eremita su un cucuzzolo passando il suo tempo ad ascoltare i Maiden! Anche il metallaro esce, va nei locali (quelli idonei dove non c’è musica tunz tunz) e, soprattutto, ha degli amici!!!! Certo l’ideale sarebbe avere amici metallari con cui condividere non solo le uscite serali ma anche una comune passione per la musica. Anche perché è molto raro trovare persone che ti giudichino per quello che sei e non per quello che indossi o per cosa ascolti nelle cuffie (che non sia tunz tunz).

In definitiva, diventare metallaro e continuare ad esserlo soprattutto nei primi tempi è dura…ma con il passare del tempo non sapete quante volte bacerete in fronte quell’amico che quel giorno vi ha fatto ascoltare The number of the beast…

Ci sono tre tipi di metallari…attenzione a distinguerli

Abbigliamento metallaro: IL METALLARO CLASSICO

Con metallaro classico non si intende
il vero metallaro, poiché riteniamo che l’animo del vero metallaro possa
albergare ovunque, tanto nel metallaro classico che in quello moderno, o anche
nel signore in giacca e cravatta o nella ragazza vestita da perfetta fighetta;
ci limitiamo però a osservare che se il metallaro classico è vero metallaro al
99.9%, il metallaro moderno è spesso modaiolo.

Il concetto di metallaro classico è un archetipo che raggruppa una serie di
caratteristiche, che vanno dall’abbigliamento all’atteggiamento, dai gusti
musicali a quelli turistici, che ci siamo accorti accomunano un certo numero di
persone, che appunto definiamo metallari classici.

Metallari anni 80: ORIGINI ANAGRAFICHE

il metallaro classico si incarna in un individuo di età anagrafica ininfluente, ma che musicalmente potrebbe essere nato nel 1980 (nel senso che affonda le proprie radici musicali in quegli anni, anche se magari allora non era ancora nato), e più precisamente con gli Iron Maiden, gruppo che di fatto impersona sotto molti punti di vista l’archetipo in questione.

Stile metallaro: SEGNI DI RICONOSCIMENTO VISIVI:

il metallaro classico è facilmente riconoscibile fin dalla sua figura semplice e spesso trasandata, egli infatti rifiuta quell’attenzione all’abbigliamento propria del metallaro moderno e si limita ad indossare, senza porvi molta cura, un paio di jeans (blue classico o neri), la maglietta del gruppo preferito spesso con evidenti segni di vecchiaia (gragia) e delle semplici scarpe da tennis non troppo vistose (ancora largamente diffuse le mitiche All Stars), inoltre, se le condizioni lo richiedono, si copre con giacche jeans o giubbotti di pelle simil-chiodo. Quello che in particolare distingue il metallaro classico dalla sua controparte moderna è l’assenza quasi totale di fronzoli: concesso un ciondolo al collo non troppo appariscente, sono banditi anelli e braccialetti, e i tatuaggi che spesso marchiano il suo corpo sono mostrati solo in caso di necessità, senza farne sfoggio volontario.

SEGNI DI RICONOSCIMENTO SONORI:

il metallaro classico è, musicalmente, un po’ come un grande albero, in altre parole possiede delle radici più estese del resto, egli infatti dedica buona parte della sua discografia alle opere di quelli che ritiene i gruppi cardine del metal del passato, i capostipiti dei generi oggi conosciuti, mentre risulta piuttosto scettico sugli eroi delle nuove generazioni, che vede, spesso non a torto, come delle copie degli idoli del
passato. Questo non significa che egli non compri niente di nuovo, semplicemente
è molto critico!
Altra caratteristica peculiare è quella di, pur avendo un genere di riferimento, non fossilizzarsi su di esso, ma di ascoltare più o meno tutto quanto appartiene al metal, alla continua ricerca dei gruppi migliori.

abbigliamento metallari

abbigliamento metallari

Chi sono i metallari: SEGNI DI RICONOSCIMENTO COMPORTAMENTALI:

esperienze di vita vissuta ci hanno portato a disegnare una sorta di profilo psicologico-comportamentale del metallaro classico, egli infatti sembra perennemente seguire, consciamente o meno, una sorta di codice non scritto, riassumibile nei seguenti punti.

1- Il metallaro classico, nonostante la sua apparenza da criminale, è spesso
talmente buono da risultare fesso, comportamento che spesso gli attira l’epiteto
di zerbino, quando va bene, e che a volte gli rifila dei sonori tronchi di pino
nel culo.

2- A dirla tutta il metallaro classico è un po’ fesso, tanto da non capire la
maggior parte dei segnali impliciti che le persone che lo circondano gli
inviano, donne in particolare, se non quando ormai è troppo tardi.

3- Benché nei suoi discorsi spesso millanti il contrario, spergiurando la sua
incorruttibile fede nelle cose più disparate (la figa, il calcio, la politica,
lo squash…) egli in realtà ha impressa nel DNA una precisa gerarchia di valori
così riassumibile: 1 musica (annessi e connessi: headbanging, urlate a
squarciagola ecc…), 2 birra, 3 musica (dopo un paio di birre la parola musica
assume altri svariati significati, tutti imbarazzanti per persone normali), 4
donne (guardarle), 5 musica (sapete, la disperazione perché tanto non combina
nulla…).

4- Una refrattarietà pressoché totale a scendere a compromessi se non gli è
imposto: per esempio, un metallaro potrebbe effettivamente vestirsi bene per
andare a fare un esame in università, ma si rifiuterà categoricamente di farlo
per aumentare le proprie speranze di cuccare anche dopo ere geologiche di
astinenza, allo stesso modo potrebbe rinunciare a sentire la sua musica sul
lavoro, ma potete scommetterci che se la sua nuova ragazza che definisce i Queen
troppo rumorosi viene a casa sua, lui metterà immediatamente su Damage inc. dei
Metallica.

5- Una sincerità che spesso rasenta l’autolesionismo (leggere la sezione
metallaro moderno per credere).

Per finire una domanda: metallari classici si è o si diventa? Il nostro parere è
che metallari classici si è ma prima di capirlo si passa attraverso vari stadi,
uno dei quali può essere quello di metallaro moderno; una volta che si prende
coscienza di esserlo la malattia è INCURABILE.

Metallari: IL METALLARO MODERNO

Per metallaro moderno si intende principalmente il metallaro musicalmente più
giovane, di recente approdato a questa sonorità e quindi spesso vittima dei
meccanismi commerciali che di recente hanno contagiato anche il mondo metal.

ORIGINE DEL METALLARO MODERNO: immaginatevi di avvicinarvi al metal nei
tardi anni 90, in un periodo in cui le case discografiche hanno imparato
cosa vuol dire economia di nicchia, in cui anche le indipendenti ragionano
come major, deve essere terribile; due generi predominanti, power e black
metal, voci contrastanti che inneggiano al vero metal da una parte e a
distruggere gli infedeli dall’altro, centinaia di gruppi fotocopia di
quelli di 15 anni fa lanciati sul mercato come dei messia. Aggiungetevi
ora che avete comunque cominciato ad ascoltare un genere osteggiato e
denigrato dalla maggior parte delle persone che avete intorno, avete 16
anni e quindi un disperato bisogno di identificarvi in qualcosa e di dare
fastidio a tutti gli altri, e capirete immediatamente il perché
dell’essere del metallaro moderno.
L’abbigliamento: ricercato, anche se spesso monotono, deve dare
l’impressione dell’essere più cattivo, o più guerriero, del mondo, e
quindi via, magliette a maniche lunghe, anfibi, impermeabile alla caviglia
da serial killer, con -30° come con +50°, medaglioni enormi (il metallaro
classico li definisce spesso patacche) a sfondo satanico o guerriero,
tatuaggi mostrati anche a rischio di una broncopolmonite, borchie
indossate anche a letto, face painting ai concerti ecc… Identità vs
comodità!
La musica: imbottito com’è di bisogno di identificazione il metallaro
moderno si fissa categoricamente su di un unico genere, del quale compra
assolutamente tutto, spregiando gli altri generi, bollandoli come
patetici, per mammolette (il blackster) o come false metal (il defender),
a volte con esiti tragicomici (il “true metaller” che trova
inutili i Black Sabbath o ignora chi siano gli Helloween, il black
metallaro che non conosce gli Slayer o disprezza i Death).
L’atteggiamento: con l’illusione che ha di essere lo strafigo del
manipolo, il metallaro moderno riesce però ad evitare le secche del
metallaro classico, dimostrandosi spesso più furbo e scafato, capace di
non perdere la parola davanti alla prima donna che passa, di non lasciarsi
andare all’headbanging quando questo significa mettersi in ridicolo, di
rinunciare alla propria identità metallica, che in questo caso mostra
chiaramente di essere costruita a tavolino quanto le poppe di Britney
Spears, qualora ciò serva a conseguire dei risultati personali; così
facendo il metallaro moderno risulta spesso meno fesso della sua
controparte classica, perdendo tuttavia in onestà, sincerità e integrità.

Anche qui la domanda da un milione di dollari: ma che fine fa il metallaro
moderno?
Serissime indagini demoscopiche da noi condotte rivelano che la parte
migliore evolve allo stato di metallaro classico (decretando così la sua
fine come essere umano agli occhi degli altri), mentre il resto dopo un
periodo variabile abbandona il metal per dedicarsi a generi che soddisfino
meglio la sua voglia di arrampicata sociale.

Autore: Arald Bellachioma

Il metallaro, metallari, metallari anni 80

Metallari: IL METALLARO MODAIOLO

Una terza tipologia di metallaro si può individuare nel “Metallaro Finto”, ossia in quel particolare addetto al metal che si autodefinisce impropriamente metallaro coprendosi così di ridicolo davanti a tutto quel “popolo di incompresi” da cui tenta disperatamente di farsi notare.
Questo personaggio infatti si distingue per un’ottusità che rasenta i limiti del possibile e una particolare tendenza a mettersi nelle situazioni più imbarazzanti a causa dell’ estrema fiducia nelle sue possibilità e nella sua cultura musicale, ma vorrei spiegarmi considerando le sue abitudini.

Aggirandosi nella sua camera ci si imbatte in un cd dei Korn di dubbia provenienza, e probabilmente tutta la discografia dei Nirvana, l’ispirazione di questo genere.. frammista a cd di quei gruppetti dal nome assurdo che evito di ripetere… di cui peraltro va molto orgoglioso. Inoltre il Metallaro Finto non suona nessuno strumento (o se lo suona sarebbe meglio di no), e quando qualcuno gli chiede come mai considerato il suo background musicale, assume un’aria di circostanza e dice commosso “Lo so, mi sono detto tante volte che dovrei imparare a suonare la chitarra…”.

Il Metallaro Finto indossa jeans stinti (ma non sulla targhetta Levi’s) e accuratamente strappati con la lametta, scarpe da ginnastica (rigorosamente Adidas) e l’immancabile felpa dell’ultimo gruppo di tendenza su MTV, il tutto completato con il cappellino Nike che fa molto tendenza… ma soprattutto si lava..

Se andiamo avanti nel nostro viaggio alla scoperta di questa nuova “tribù”, osserviamo che i locali preferiti dal Metallaro Finto sono quei pub dove si beve troppo poco, ma che in compenso sono frequentati da un numero indefinibile di bionde sceme che non ci capiscono niente di musica e che sono lì perché la discoteca sotto casa era chiusa. Nell’approccio con le ragazze il nostro amico è abbastanza imprevedibile: infatti c’è il tipo che si crede troppo figo per scomodarsi ad alzarsi (non poga mai sennò si sporca le scarpe) e ad andare dalla sua preda; oppure c’è il tipo (molto giovane di solito), che avendo appena scoperto l’esistenza del corpo femminile ed essendo quindi molto arrapato, si dirige dalla “sua” bionda e torna dopo 0,2 secondi con la faccia stravolta da uno schiaffone (unghiata- pugno- pedata- etc..).

Arriva sempre però il momento della serata in cui il personaggio in questione viene avvicinato da un compagno più grande, che gli sussurra all’orecchio: “ooh, guarda che ho portato la roba”, così i due si dirigono fuori dal locale con aria sospetta, si appartano e preparano l’occorrente per lo sballo della serata. Se ci si avvicina si sentono discorsi del tipo “Ooo, ce le hai tu le cartine..” , poi i due si avvicinano in modo da essere più in vista e si accingono a consumare il frutto dei loro sforzi pavoneggiandosi per avere avuto l’iniziativa per primi. Dopo due minuti (leggi: tirate) rientrano barcollando e con la faccia di un colore tra il verde e il beige mormorandosi frasi sconnesse del tipo “sono fuori come uno squalo”.

Tutto sommato però il Metallaro Finto è un uomo di mondo: non si perde mai eventi storici quali MTV Day (si reca sul posto dalla notte precedente per essere in prima fila), o Independent Day, è sempre informato su tutte le sue stars preferite anche se non legge riviste quali psycho o metal hammer perché le considera troppo estreme (un po’ anche perché ci sono un sacco di nomi che non ha mai sentito, ma non lo dice mai).

Il Metallaro Finto insomma è da considerarsi un incompreso, uno che tenta di nascondere la sua malinconia dietro a una facciata di esuberanza….insomma….bisogna capirlo….